Solo con un avvocato esperto in separazioni e divorzi si può evitare di arrivare ad una separazione giudiziale lunga e costosa. Lo stesso discorso vale per il divorzio: in entrambi i casi la separazione consensuale ed il divorzio congiunto rappresentano la soluzione più rapida ed economica.
Va ricordato che i coniugi possono incaricare un solo avvocato che verrà poi compensato in modo solidale da entrambi. L'Avvocato Divorzista Stefania Cita, offre assistenza legale qualificata al fine di addivenire ad una composizione equa delle posizioni patrimoniali dei coniugi e per il raggiungimento di accordi di separazione.
Quando non e' possibile raggiungere un accordo bonario non resta altro che adire la via giudiziale. Si puo' ottenere la separazione/divorzio anche nel caso il coniuge non sia d'accordo, in questo caso e' indispensabile la presenza di un avvocato soprattutto al fine di tutelare i diritti del ricorrente o del convenuto. In difetto di una valida e competente assistenza/consulenza legale il coniuge economicamente "debole" sara' inevitabilmente soccombente nei confronti del coniuge economicamente "forte" con prevedibili conseguenze.
ll parere di un avvocato divorzista si può rivelare utilissimo anche dopo l'omologazione della separazione, infatti può accadere che le condizioni economiche o fisiche di uno dei due coniugi mutino drasticamente al punto di dover richiedere una revisione delle condizioni separatorie, diventa quindi necessario trovare un nuovo accordo. In tal caso è necessario rivolgersi ad un avvocato, l'Avvocato Stefania Cita, divorzista e matrimonialista, esperta in diritto di famiglia, protra prestare assistenza legale qualificata per l'eventuale azione di modifica delle condizioni di separazione, anche con il beneficio del Patrocinio a spese dello Stato.
SEPARAZIONE GIUDIZIALE
E' chiaro che il riconoscimento di colpa non è contemplato nella separazione consensuale e neppure nella negoziazione assistita e, chi ritiene di aver visto ledere i propri diritti nell'ambito del matrimonio e desidera farli valere o esserne in qualche modo risarcito, lo può fare attraverso la separazione giudiziale.
Il procedimento di separazione giudiziale ha inizio con il ricorso che viene presentato da uno dei due coniugi o da entrambi. Il ricorso, che viene presentato in tribunale, viene redatto da un avvocato con il quale si espone i motivi che hanno portato alla richiesta di separazione. Il Presidente del Tribunale fissa il giorno di comparizione dei coniugi, assistiti dai legali e, dopo aver tentato la riconciliazione, stabilisce la data dell'udienza davanti al giudice istruttore. Se il coniuge convenuto non si presenta, il Presidente del Tribunale, prende le decisioni più urgenti, quali l'affidamento temporaneo dei figli rimandando le altre alle udienze successive.
La seconda fase della separazione prevede la comparizione dinnanzi al giudice istruttore, che può anche assumere d'ufficio nuove prove, ed emette la sentenza che riguarda sia la separazione, sia le altre questioni che gli sono state sottoposte. La sentenza può essere impugnata da una delle due parti chiedendone la rivisitazione di un altro giudice.
La legge in vigore prevede la possibilità di divorzio giudiziale solo dopo che siano trascorsi dodici mesi dall'udienza di separazione giudiziale o il divorzio congiunto dopo che siano trascorsi mesi sei nel caso di separazione consensuale. In questo lasso di tempo i coniugi sono ancora sposati e quindi non possono contrarre nuovo matrimonio. Trascorso il termine citato, i coniugi, o uno di essi, può chiedere il divorzio.
Il divorzio consensuale o congiunto prevede un accordo tra le parti, con richiesta di ratifica al tribunale competente tramite un ricorso. Il ricorso in questo caso può essere introdotto anche da un unico avvocato che tutela, o dovrebbe tutelare, gli interessi di entrambi i coniugi e, se vi sono, dei figli.
Il il divorzio giudiziale, può essere introdotto anche da un solo coniuge, prevede un vero e proprio processo civile con un contraddittorio tra le parti volto ad accertare responsabilità e a definire le condizioni, dopo aver ascoltato le parti e raccolto prove. E' evidente che la durata aumenta.
E' evidente fin dalla premessa che il divorzio consensuale è possibile laddove le parti arrivino alla fine del matrimonio con una litigiosità non elevata o meglio nulla, mentre il divorzio giudiziale è necessario quando le parti non sono d'accordo sui fatti salienti riguardanti la gestione dei rapporti dopo il matrimonio come il mantenimento, l'assegnazione della casa, la collocazione dei figli, le visite dei figli e i relativi oneri di mantenimento e loro ammontare. Altro elemento da valutare è l'addebito del divorzio e le colpe, queste vi sono quando uno dei coniugi con il suo comportamento contrario ai doveri coniugali ha fatto venir meno l'affectio maritalis. In caso di addebito, il coniuge, seppur in posizione economica debole, ha diritto solo agli alimenti, se ne sussistono i presupposti, e non anche all'assegno di mantenimento, per questo è rilevante la pronuncia di addebito che solo in seguito ad una separazione/divorzio giudiziale vi può essere.
Se il divorzio consensuale ha il vantaggio di richiedere tempi minori, molti sono i vantaggi di un divorzio giudiziale. Spesso, infatti, i coniugi non sono nella stessa posizione economica e psicologica e la parte debole del rapporto, sopraffatta dal dolore o magari da una sudditanza psicologica, tende ad accettare le condizioni inique che l'altra parte detta, senza rendersi conto delle conseguenze nefaste anche per il futuro che tale accettazione comporta.
Questo non accade con il divorzio giudiziale in cui vengono ponderati i fatti che portano alla cessazione del legame tra i coniugi e le relative posizioni, tenendo conto anche dei fatti addotti e dalla prove raccolte, con la possibilità per il giudice di sentire i figli che hanno compiuto i 16 anni di età, oppure di chiedere l'aiuto di esperti se i minori sono in particolare difficoltà emotiva. In sintesi il divorzio giudiziale permette di analizzare la situazione della famiglia 360° per una tutela completa di tutti.
Il giudice deve anche valutare la posizione rispetto agli eventuali figli stabilendo la collocazione, le visite, gli assegni dovuti per il mantenimento dei figli.
Per quanto riguarda i figli, la regola generale attuale è che ci sia l'affido condiviso, solo nel caso in cui si ritenga che esso possa essere lesivo dell'interesse del minore, si può procedere ad un affido esclusivo. Deve comunque essere sottolineato che un divorzio giudiziale può essere trasformato in consensuale, nel caso si raggiunga un accordo.
Per la negoziazione assistita la legge non prevede la possibilità di Patrocinio a spese dello Stato.
L'Avvocato Divorzista Stefania Cita, offre assistenza legale qualificata per la composizione degli accordi di separazione per la Negoziazione Assistita. Gli incontri per la separazione ed il divorzio con la Negoziazione Assistita, avverranno in sede presso lo Studio Legale ubicato in Moncalieri-Torino, Via L. EINAUDI 29-10024.
AVV. STEFANIA CITA
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1. Separazione legale 2. Divorzio consensuale 3. Affidamento dei figli 4. Diritti del padre separato 5. Assegno di mantenimento 6. Unioni civili 7. Adozione e affidamento internazionale 8. Protezione minori e famiglie in difficoltà 9. Riconoscimento paternità 10. Violenza domestica 11. Successioni e eredità 12. Mediazione familiare 13. Convenzioni matrimoniali 14. Tutela dei diritti dei minori 15. Diritto alla salute in ambito familiare