Sinistri con lesioni macropermanenti - Avvocato Stradale Torino
Distinzione tra Lesioni Macropermanenti e Micropermanenti
Le lesioni macropermanenti sono danni significativi all’integrità psico-fisica di una persona, che superano il 9% secondo la tabella ministeriale. Questi danni possono derivare da incidenti stradali, infortuni sul lavoro o altre situazioni che causano gravi menomazioni fisiche o psicologiche. Al contrario, le lesioni che comportano un danno inferiore al 9% sono definite micropermanenti. Questa distinzione è fondamentale poiché influisce sul processo di valutazione e risarcimento del danno biologico.
Indennizzo del Danno Biologico
Nel sistema giuridico italiano, l’indennizzo del danno biologico è strettamente legato al contesto in cui il danno si è verificato. Il giudice, secondo l’art. 1226 del codice civile, è l'organo responsabile della valutazione e quantificazione del risarcimento per la parte lesa.
Il danno biologico è inteso come la lesione all’integrità psico-fisica della persona. Può verificarsi in vari contesti: lavorativi, sportivi o nelle normali attività quotidiane. Ogni contesto presenta regolamenti specifici e procedure da seguire per ottenere il risarcimento. Gli infortuni sul lavoro, per esempio, sono disciplinati da norme che coinvolgono l'INAIL (Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro), mentre gli incidenti stradali sono regolati dal Codice delle Assicurazioni.
Sinistri Stradali e Codice delle Assicurazioni
Quando una lesione macropermanente deriva da un sinistro stradale, si applicano le disposizioni del Codice delle Assicurazioni (DLGS 209 del 2005), in particolare l’articolo 138.
Questo articolo stabilisce che il danno biologico, temporaneo o permanente, deve essere accertato medico-legalmente e considerare variabili come età e grado di invalidità.
Mentre le microlesioni sono valutate secondo valori tabellari ben definiti, le macrolesioni, superando il 9%, richiedono una valutazione più complessa e rigorosa. Questo processo di valutazione coinvolge avvocati e periti medico-legali che devono stabilire l’entità del danno e il relativo risarcimento. La mancanza di criteri uniformi porta ogni tribunale a decidere secondo parametri propri, rendendo il processo di risarcimento complesso e variabile.
La Giurisprudenza e le Tabelle dell’Osservatorio di Milano
Per cercare di uniformare le sentenze e garantire una maggiore coerenza nelle decisioni giudiziarie, la giurisprudenza recente ha adottato le Tabelle dell’Osservatorio di Milano come riferimento per la valutazione del danno fisico non patrimoniale.
Queste tabelle mirano a standardizzare i criteri di valutazione del danno biologico a livello nazionale, riducendo le discrepanze tra le diverse giurisdizioni. Questo potrebbe portare all’adozione di criteri uniformi, garantendo maggiore equità nei risarcimenti e maggiore trasparenza nel processo di valutazione delle lesioni.
Articolo 138 del Codice delle Assicurazioni
L’articolo 138 del Codice delle Assicurazioni specifica che il danno biologico, sia esso temporaneo o permanente, deve essere accertato medico-legalmente. Questo accertamento deve considerare una serie di variabili, tra cui l’età del danneggiato e il grado di invalidità. Ogni punto di invalidità ha un valore economico, che varia in base all’età e all’impatto della menomazione sulla vita quotidiana del danneggiato. Il risarcimento può essere aumentato fino al 30% nei casi in cui la menomazione precluda lo svolgimento di attività quotidiane rilevanti o relazioni sociali significative.
Procedura per l'Indennizzo Diretto
In caso di sinistro stradale, la procedura per l'indennizzo diretto prevede che il danneggiato informi sia la propria assicurazione che quella del responsabile del sinistro. Per esercitare l’azione civile ex art. 148 del Codice delle Assicurazioni, la richiesta risarcitoria deve includere diverse informazioni essenziali:
- Dati anagrafici dei soggetti coinvolti, attività professionale e reddito del danneggiato.
- Descrizione dettagliata ed entità dei danni biologici non patrimoniali subiti.
- Eventuali indennità percepite da enti come l’INAIL.
- Attestazione medico-legale della guarigione, con l'indicazione di eventuali postumi permanenti.
La richiesta deve essere presentata entro 90 giorni dalla denuncia del sinistro all’assicurazione. Questo termine è cruciale per garantire che il processo di risarcimento possa essere avviato tempestivamente e che il danneggiato possa ottenere il giusto indennizzo.
Necessità di Criteri Standardizzati
Attualmente, le valutazioni per lesioni macropermanenti soffrono di disordine interpretativo e mancanza di uniformità nei criteri applicati.
Vista la gravità di tali lesioni e l’importanza di garantire un risarcimento equo e adeguato è auspicabile un chiarimento legislativo che fornisca un quadro chiaro e standardizzato per la valutazione e il risarcimento delle lesioni macropermanenti.
Conclusione
Le lesioni macropermanenti e micropermanenti rappresentano un tema complesso e delicato, che richiede un’attenta valutazione medico-legale e giuridica. La distinzione è cruciale per determinare il giusto risarcimento e garantire che le vittime possano ricevere un indennizzo adeguato.