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Assegnazione e revoca della casa coniugale - Avvocato Famiglia Torino


foto bilancia giustizia e casa - avvocato matrimonialista torino


ASSEGNAZIONE E REVOCA DELLA CASA CONIUGALE 


Una delle conseguenze inevitabili di una separazione coniugale è l'assegnazione della casa familiare. Gli avvocati specializzati in diritto di famiglia, nel rispetto delle normative vigenti, analizzano ogni caso con l'obiettivo primario di tutelare i figli. È infatti necessario garantire il diritto della prole a vivere nell'ambiente domestico in cui è cresciuta, come previsto dagli articoli 156 c.c. e 5 della legge n. 898 del 1970.

Che cos'è la casa familiare?

Nel diritto, la casa familiare, o casa coniugale, è l'abitazione dove si svolgeva la vita familiare e coniugale prima della separazione o del divorzio. Per essere riconosciuta come tale, è necessario che la vita coniugale all'interno di essa sia stata abituale, stabile e continua. Questa definizione include non solo l'aspetto fisico dell'abitazione, ma anche l'ambiente emotivo e psicologico che essa rappresentava per i membri della famiglia. In caso di separazione o divorzio, la casa familiare assume un'importanza particolare, poiché la sua assegnazione può influire significativamente sul benessere e sulla stabilità dei figli e del coniuge più vulnerabile. Di solito, il giudice tende a privilegiare l'assegnazione della casa familiare al coniuge affidatario dei figli, per garantire loro una continuità abitativa e affettiva.

Criteri di assegnazione della casa familiare

L'assegnazione della casa familiare è regolata da diversi criteri, tra cui:

  1. Interessi dei figli minori: La priorità è data alla stabilità e al benessere dei figli, cercando di mantenere il più possibile inalterate le loro abitudini e relazioni sociali.
  2. Utilizzo abituale dell’abitazione: Si considera se l’abitazione è stata il luogo principale di residenza della famiglia durante il matrimonio.
  3. Proprietà dell’abitazione: Anche se l'abitazione è di proprietà di uno solo dei coniugi, ciò non esclude l’assegnazione all’altro coniuge se risponde agli interessi dei figli e alla giustizia sociale.

La casa familiare rappresenta dunque un concetto che va oltre la semplice proprietà immobiliare, integrando aspetti legati alla stabilità emotiva e psicologica dei membri della famiglia.

Finalità dell’assegnazione della casa coniugale

L’assegnazione della casa familiare a uno dei due ex coniugi ha lo scopo di garantire ai membri più vulnerabili della famiglia, soprattutto i figli, di mantenere l'ambiente domestico precedente alla separazione o al divorzio. Questo provvedimento mira a preservare la stabilità emotiva e psicologica dei figli, evitando ulteriori traumi derivanti dal cambiamento di residenza. È importante sottolineare che l’assegnazione della casa non è mai decisa dall’avvocato matrimonialista, ma sempre da un giudice, che valuta attentamente le circostanze specifiche di ogni caso.

Presupposti per l’assegnazione o la revoca

Sebbene l’avvocato divorzista non decida direttamente a chi va assegnata l’abitazione dopo la separazione o il divorzio, la sua consulenza è fondamentale. L'avvocato valuta con precisione le circostanze prima di avanzare qualsiasi richiesta al giudice, garantendo che le istanze presentate siano solide e ben argomentate. Oltre alla tutela dei figli, si considera anche la situazione in cui non ci siano figli.

Assegnazione parziale della casa familiare

Un’altra opzione che può essere valutata con l’avvocato divorzista è l’assegnazione parziale della casa familiare. Questa soluzione è praticabile solo se l’abitazione è sufficientemente grande da essere divisa in due unità abitative separate e se i rapporti tra gli ex coniugi sono abbastanza cordiali da permetterne la condivisione. L'assegnazione parziale può rappresentare una soluzione temporanea che consente a entrambe le parti di mantenere una certa continuità nella loro vita quotidiana, riducendo al minimo l'impatto della separazione.

Revoca dell’Assegnazione

In alcuni casi, può essere necessario ottenere nuovamente l’assegnazione della casa familiare. La revoca della decisione del giudice è possibile solo quando l’interesse dei figli lo consente. Le condizioni per revocare l’assegnazione della casa coniugale a un ex coniuge includono: il raggiungimento della maggiore età dei figli e la loro indipendenza economica, una nuova convivenza more uxorio, o un nuovo matrimonio. La revoca può essere richiesta anche se cambiano significativamente le circostanze economiche o personali di uno degli ex coniugi.

Considerazioni Finali

L’assegnazione della casa familiare è una questione delicata che richiede una valutazione attenta e ponderata. La casa familiare non è solo un bene immobiliare, ma un luogo carico di significati emotivi e psicologici, che può influenzare profondamente la vita dei figli e degli ex coniugi. Per questo motivo, il ruolo dell’avvocato divorzista è cruciale nel garantire che le richieste presentate al giudice siano giustificate e che l'assegnazione della casa risponda al meglio agli interessi di tutti i soggetti coinvolti. In definitiva, il processo di assegnazione e revoca della casa coniugale è complesso e richiede un approccio multidisciplinare che tenga conto sia degli aspetti legali che di quelli emotivi e psicologici. La protezione dei membri più vulnerabili della famiglia deve essere sempre al centro delle decisioni prese in sede giudiziaria.

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