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Occupazione abusiva di immobili - Avvocato Civilista Torino


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Come affrontare l'occupazione abusiva di un immobile


La lotta contro le occupazioni abusive di immobili rappresenta una problematica comune per i proprietari. 

In questo articolo, verranno esaminate in dettaglio le strategie legali più efficaci per affrontare situazioni di occupazione abusiva di un immobile da parte di terzi. Verranno illustrate le varie azioni che il proprietario può intraprendere per riacquistare il possesso del bene, con un'analisi approfondita delle procedure, dei tempi e dei possibili esiti.

E' fondamentale distinguere tra l'occupazione abusiva di un immobile, in cui gli occupanti non hanno alcun titolo legale e l'occupazione basata su un contratto scaduto o ritenuto invalido.

Questa distinzione è cruciale perché comporta iter processuali differenti: nel primo caso, si tratta di un'intrusione senza alcun diritto. Nel secondo caso, l'occupazione si basa su un contratto precedente che potrebbe richiedere azioni legali più complesse, come il rinnovo o la contestazione della validità del contratto stesso.

1. Occupazione abusiva di un immobile:

L'occupazione non autorizzata di un immobile si verifica quando un individuo prende possesso del bene senza alcun diritto legale, agendo arbitrariamente e contro la volontà del proprietario. Questa situazione può riguardare sia l'intero immobile che una sua parte, limitando così la possibilità di utilizzo e possesso.

Per affrontare questa situazione, il proprietario ha diverse opzioni legali a disposizione:

  1. Azione di mantenimento nel possesso (articolo 1170 del Codice Civile): questa azione è volta a proteggere il possesso del proprietario quando questo viene turbato, senza che ci sia stata una perdita completa del possesso.
  1. Azione di reintegrazione nel possesso (articolo 1168 del Codice Civile): Questa azione è utilizzata per riottenere il possesso dell'immobile quando il proprietario è stato spogliato del possesso stesso. È particolarmente utile in casi di occupazione abusiva.
  1. Denuncia penale per invasione di terreni o edifici (articolo 633 del Codice Penale): Il proprietario può presentare una denuncia penale contro gli occupanti abusivi. Questa azione può portare all'intervento delle autorità e all'eventuale sgombero degli occupanti.

È importante agire prontamente, poiché per le azioni civili il termine per intervenire è di soli dodici mesi dallo spoglio o dalla turbativa. Invece, per quanto riguarda l'azione penale, il proprietario ha solo tre mesi di tempo per presentare una querela o una denuncia. Pertanto, una risposta tempestiva è cruciale per garantire che il proprietario possa recuperare il possesso del suo immobile nel minor tempo possibile.

Il mancato rispetto di tali termini comporta la necessità di avviare azioni legali più complesse e dispendiose. In particolare, il proprietario dovrà ricorrere a un'azione ordinaria di rivendicazione, ai sensi dell'articolo 948 del Codice Civile, oppure intraprendere un procedimento sommario di cognizione, come previsto dall'articolo 702 bis del Codice di Procedura Civile.

Queste procedure sono generalmente più lunghe e costose rispetto alle azioni rapide, rendendo ancora più importante un intervento tempestivo per proteggere i propri diritti di proprietà.

 I2. Occupazione di un immobile con contratto scaduto o non valido:

Questa situazione si verifica quando esiste un contratto che teoricamente autorizza l'occupazione dell'immobile, ma il proprietario lo ritiene non valido. Ciò può avvenire per varie ragioni, come irregolarità nel contratto stesso, clausole non conformi alla legge, o semplicemente perché il contratto è scaduto e non è stato rinnovato.

In tali casi, il proprietario può adottare la procedura di sfratto, che risulta essere più rapida rispetto ad altre azioni legali. Questo perché richiede solo la presentazione del contratto di locazione registrato. Il focus non è sulla rivendicazione della proprietà, ma sulla restituzione del possesso dell'immobile. Lo sfratto permette al proprietario di ottenere rapidamente un ordine di rilascio, evitando lunghe controversie legali, e facilita il ripristino del controllo sull'immobile occupato in modo non conforme.

Un requisito fondamentale per intraprendere lo sfratto è l'esistenza di un contratto scritto regolarmente registrato, anche se scaduto o ritenuto non valido. In caso contrario, sarà necessario ricorrere all'azione ordinaria di rivendicazione della proprietà dell'immobile.

È possibile ottenere un risarcimento danni?

Se si subisce un'occupazione abusiva basata su un contratto scaduto o non valido, è possibile richiedere un risarcimento per i danni patrimoniali. La maggior parte della giurisprudenza riconosce al proprietario il diritto a un risarcimento, che verrà calcolato in base al valore locativo dell'immobile.

In conclusione

E' cruciale per i proprietari di immobili agire prontamente in caso di occupazione abusiva o irregolare. Distinguere tra occupazione senza titolo e occupazione basata su un contratto scaduto o invalido permette di scegliere la strategia legale più appropriata. Una risposta tempestiva è essenziale per minimizzare i tempi e i costi di recupero del possesso dell'immobile.


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